In [A3, A6, I1, I2,
I5,
C4, T1],
si considera il problema di diffondere
N dati, ciascuno caratterizzato da una sua popolarità,
su K canali radio in modo da minimizzare il tempo medio di attesa degli utenti.
Si assume di partizionare i dati fra i canali
e di diffondere ciclicamente i dati assegnati a ciascun canale.
Si forniscono in [A6]
vari algoritmi di programmazione dinamica che
trovano la soluzione ottima per questo problema.
Se i dati hanno lunghezze identiche, si propone un
algoritmo con complessità
,
abbassando la complessità del migliore
algoritmo precedentemente noto.
Se, invece, le lunghezze dei dati non sono identiche, si dimostra che
il problema è NP-arduo per
e
fortemente NP-arduo per
arbitrario, fornendo per
un algoritmo ottimo di complessità pseudo-polinomiale.
Per
qualsiasi, sono proposte in
[A3, I5]
varie euristiche, una delle quali trova velocemente soluzioni
che si discostano al più del 2%
da quelle ottime su istanze note nella letteratura.
Tali euristiche sono generalizzate in
[I1]
al caso di canali soggetti ad errori di trasmissione non correggibili,
modellati da una distribuzione geometrica. A seguito di una trasmissione
errronea,
l'utente scarta il dato corrotto e
attende la prossima occorrenza dello stesso dato.
Questo comportamento è ripetuto fino a che l'utente
non riceve una copia integra del dato. Successivamente, in
[I2, T1]
è stato studiato il problema della diffusione di
dati su canali soggetti a burst di errori,
quali possono essere i canali wireless
in presenza di fading.
Il canale è modellato da una catena di Markov a due stati discreti,
noto come modello semplificato di Gilbert-Elliot.
In ciascun istante di tempo il canale può trovarsi
o in uno stato buono nel quale trasmette corretamente
o in uno stato cattivo nel quale è soggetto ad errori.
I tempi medi di permanenza del canale nei due stati dipendono
dalle probabilità di trovarsi e di transire fra gli stati.
Anche per questo modello le euristiche
proposte sono valutate sperimentalmente.
Le soluzioni si comportano così bene
in presenza di piccole, ma realistiche, probabilità
di errore da far percepire all'utente un tempo medio di attesa
confrontabile con quello
che si otterrebbe se fossero utilizzati canali non soggetti ad errori.
cristina pinotti
2007-12-19